FRIEDRICH HÖLDERLIN: 3 poesie, con traduzione italiana di Giorgio Vigolo

tramonto

ABBITTE

Heilig Wesen! gestört hab ich die goldene
götteruhe dir oft, und der geheimeren,
tiefern Schmerzen es Lebens
hast du manche gelernt von mir.

O vergiss es, vergib! gleich dem Gewölke dort
vor dem friedlichen Mond, geh ich dahin, und du
ruhst und glänzest in deiner
schöne wieder, du süsses Licht!

PREGHIERA DI PERDONO

O sacro essere! Turbato ho l’aurea
tua divina quiete, e del più occulto
più cupo dolore della vita
molto appreso tu hai da me.

Dimentica, perdona! Come le nuvole
davanti alla placida luna io passo, e a splendere
tu tranquilla riprendi
di tua bellezza, o dolce luce!

LEBENSLAUF

Hoch auf strebte mein Geist, aber die Liebe zog
schön ihn nieder; das Leid beugt ihn gewaltiger;
so durchlauf ich des Lebens
bogen und kehre, woher ich kam.

CORSO DELLA VITA

In alto il mio spirito si protese, ma, subito, amore
lo tirò giù: dolore con più forza lo incurva;
così ho percorso della vita
l’arco e ritorno donde mi mossi.

SOKRATES UND ALKIBIADES

«Warum huldigest du, heiliger Sokrates,
diesem Jünglinge stets? Kennest du Grössers nicht,
warum siehet mit Liebe,
wie auf Götter, dein Aug auf ihn?»

Wer das Tiefste gedacht, liebt das Lebendigste,
hoheJugend versteht, wer in die Welt geblickt,
und es neigen die Weisen
oft am Ende zu Schönem sich.

SOCRATE E ALCIBIADE

«Perché stai sempre adorando, Socrate santo,
questo giovane? Nulla sai di più grande,
che con occhio d’amore,
come gli dèi, lo contempli?»

Chi pensa il più profondo, ama il più vivo,
sublime gioventù intende, chi ha guardato nel mondo,
e finiscono i savi sovente
con inclinare al Bello.

da F. Hölderlin, “Poesie” (a cura di G. Vigolo)
Oscar Mondadori 1986

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