Alcmane, Platone, Saffo: tre “notturni”

scansione0005
G. De Carolis, “Pino nella notte” (1986)

Alcmane, frammento Diehl 58

εὕδουσι δʼ ὀρέων κορυφαί τε καὶ φάραγγες
πρώονές τε καὶ χαράδραι
φῦλά τʼ ἑρπέτ’ ὅσα τρέφει μέλαινα γαῖα
θῆρές τʼ ὀρεσκώιοι καὶ γένος μελισσᾶν
καὶ κνώδαλʼ ἐν βένθεσσι πορφυρέας ἁλός·
εὕδουσι δʼ οἰωνῶν φῦλα τανυπτερύγων.

Dormono le cime dei monti e i dirupi,
i promontori e i greti dei torrenti,
le famiglie dei rettili che la nera terra nutre,
le belve montane e la stirpe delle api
e i mostri nelle profondità del tempestoso mare;
dormono le famiglie degli uccelli dalle grandi ali.

(trad. di Valentino Liberali)

Platone, Antologia Palatina VI/669

ἀστέρας εἰσαθρεῖς Ἀστὴρ ἐμός· εἴθε γενοίμην
οὐρανός, ὡς πολλοῖς ὄμμασιν εἰς σὲ βλέπω.

Tu guardi le stelle, stella mia, e io vorrei essere
il cielo per guardare te con mille occhi.

Saffo, frammento 168 B. Voigt

δέδυκε μὲν ἁ σελάνα
καὶ Πληϊάδες, μέσαι δὲ
νύκτες, παρὰ δ’ ἔρχεθ’ ὥρα
ἐγὼ δὲ μόνα καθεύδω.

È ormai tramontata la luna;
caddero anche le Pleiadi.
A mezzo è la notte e scorre rapido il tempo.
Io sto qui
sola.
(trad. di Giancarlo Savino)

2 pensieri riguardo “Alcmane, Platone, Saffo: tre “notturni”

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.