STASERA
Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia
UNIVERSO
Col mare
mi sono fatto
una bara
di freschezza
COMMIATO
Gentile
Ettore Serra
poesia
è il mondo l’umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento
Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso
ALLEGRIA DI NAUFRAGI
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
DI LUGLIO
Quando su ci si butta lei
Si fa d’un triste colore di rosa
Il bel fogliame.
Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli, splende.
È furia che s’ostina, è l’implacabile.
Sparge spazio, acceca mete,
È l’estate e nei secoli
Con i suoi occhi calcinanti
Va della terra spogliando lo scheletro.
D’AGOSTO
Avido lutto ronzante nei vivi,
Monotono altomare,
Ma senza solitudine,
Repressi squilli da prostrate messi,
Estate,
Sino ad orbite ombrate spolpi selci,
Risvegli ceneri nei colossei…
Quale Erebo t’urlò?
AURA
Udendo il cielo
Spada mattutina,
E il monte che gli sale in grembo,
Torno all’usato accordo.
Ai piedi stringe la salita
Un albereto stanco.
Dalla grata dei rami
Rivedo voli nascere…
SENTIMENTO DEL TEMPO
E per la luce giusta
Cadendo solo un’ombra viola
Sopra il giogo meno alto,
La lontananza aperta alla misura,
Ogni mio palpito, come usa il cuore,
Ma ora l’ascolto,
T’affretta, tempo, a pormi sulle labbra
Le tue labbra ultime.
FINALE
Più non muggisce, non sussurra il mare,
Il mare.
Senza i sogni, incolore campo è il mare,
Il mare.
Fa pietà anche il mare,
Il mare.
Muovono nuvole irriflesse il mare,
Il mare.
A fumi tristi cedé il letto il mare,
Il mare.
Morto è anche lui, vedi, il mare,
Il mare.
da G. Ungaretti, “Vita di un uomo. Tutte le poesie”, Mondadori (I Meridiani)