Elucubrazioni a buffo!

di il 7 – Marco Settembre

Questa elucubrata e azzardata raccolta riunisce racconti elaborati in tempi diversi e di diversa ispirazione, i quali tutti insieme concorrono a delineare lo stile dell’Autore come una disposizione irrefrenabile a cavalcare il genere avantpop miscelando il grottesco e il surreale, e rivelando la tendenza a temperare il pes-simismo di fondo con un senso ironico e autoironico che filtra ogni situazione attraverso la lente deformante dell’assurdo e del non-sense. L’inclinazione a costruire vicende frutto di una visione “perturbata” conduce diverse volte a una fantascienza in cui di scientifico non c’è nulla, ma che si presta come strategia testuale atta a mettere in scena bizzarrie di varia origine; pensiamo al pianeta esotico di Rito sacrificale, ma anche al bislacco pantheon di Ab origine, e al personaggio della Sbletchen nel lungo e gustoso racconto d’apertura, Visite inattese. Anche Lato è vicenda ambientata nel futuro, e la satira verso il mondo editoriale di un dopodomani è agita con senso del ritmo e effervescenza creativa. Non manca il resoconto soggettivo, sempre di marca surreale, di certe disaffezioni sentimentali (T’hanno portata via, Petunia), e l’omaggio a Roma, con la sbruffoneria popolaresca di Dandysmo coatto, brillante e densa parodia di certi salotti “bene”. Femmine di castoro si focalizza invece su rivalità tutte femminili, mentre Far finta di niente parte da uno strano dialogo in un contesto indefinito per poi rivelare lo scenario post-apocalittico e il residuo senso del rimestare ancora nelle vecchie ossessioni. Il racconto conclusivo, La flemma, è paradigmatico nel mostrare come, dentro al vortice cialtronesco e postmoderno delle trovate de il7, si annidi sempre un messaggio profondamente umanistico.