“Movimento greco”, di Oreste Kessel Pace. Nota critica di Dante Maffìa

Per ogni poesia un’immagine, e sfido a trovare incoerenza tra la parola e l’immagine! Si completano a vicenda, colloquiano tra di loro e scoprono segreti antichi, dimenticanze degli dei, strascichi di misteriosi enigmi che vagano alla ricerca di un nuovo senso. Man mano che vado avanti nella lettura percepisco antichi suoni, lingue sconosciute, e sento… Read More “Movimento greco”, di Oreste Kessel Pace. Nota critica di Dante Maffìa

RABINDRANATH TAGORE: “Nel finito, o infinito”

*Nel finito, o infinito, fai sentire la tua voce. La tua parola in meè tanto dolce.Con colore e fragranza, con musica e danza, invisibile, in un gioco di bellezzabalzi un cuore. Per questo in me la tua parolaè tanto dolce.  Nella tua e mia unioneliberi danzeremosulle onde dell’oceano. Nella tua luce non c’è ombra!questo io vedo,… Read More RABINDRANATH TAGORE: “Nel finito, o infinito”

La poesia di Chiara Mutti, letta da Maria Teresa Armentano

Ho incontrato il mondo creativo della poetessa Chiara Mutti leggendo i versi del secondo e terzo dei suoi volumi poetici: Scatola nera (Fusibilia Edizioni), edito nel 2016, e Archeologie del cielo (Terra d’ulivi Edizioni), edito nel 2019. Per raccontare le sue inquietudini, i suoi silenzi, i pensieri celati nella “scatola nera” come enigmi e ricordi,… Read More La poesia di Chiara Mutti, letta da Maria Teresa Armentano

“L’ultimo sorriso di Beatrice”, di Sabino Caronia, letto da Marco Onofrio

Ideale viatico per la lettura di questo bellissimo patchwork di “percorsi letterari da D’Annunzio ai contemporanei” (L’ultimo sorriso di Beatrice, EdiLet, 2020, pp. 272, Euro 17), scritti e raccolti da Sabino Caronia, potrebbe essere il «magistero di Leopardi, la sua parabola» che, come scrive Stefano Verdino, «consuma una disabitazione del mondo» realizzando «il suo senso drammatico della trasformazione,… Read More “L’ultimo sorriso di Beatrice”, di Sabino Caronia, letto da Marco Onofrio

GABRIELE D’ANNUNZIO: “I pastori”

I PASTORI Settembre, andiamo. È tempo di migrare.Ora in terra d’Abruzzi i miei pastorilascian gli stazzi e vanno verso il mare:scendono all’Adriatico selvaggioche verde è come i pascoli dei monti. Han bevuto profondamente ai fontialpestri, che sapor d’acqua natiarimanga ne’ cuori esuli a confortoche lungo illuda la lor sete in via.Rinnovato hanno verga d’avellano. E… Read More GABRIELE D’ANNUNZIO: “I pastori”