Gabriella Maggio: “Un fortunato ritrovamento. Il ritorno di Omero, di Dante Maffìa”

Chiunque possieda un numero sufficiente di libri da porsi il problema della loro sistemazione, sa che la questione non è affatto peregrina. Aveva ragione quel bibliotecario che asseriva solenne: le biblioteche sono governate da una scienza in sé e per sé, non c’è nulla da fare! (Marco Filoni, Inciampi, Italo Svevo, 2019). Alcuni giorni fa,… Read More Gabriella Maggio: “Un fortunato ritrovamento. Il ritorno di Omero, di Dante Maffìa”

La bellezza del Classico nella Scienza, di Giuseppe Meluccio

Per tante ragioni, il XX secolo è stato un periodo di svolta per la ricerca scientifica, ad esempio per la Biologia e la Fisica; quest’ultima, in particolare, ha vissuto almeno un paio di vere e proprie rivoluzioni, sotto ogni punto di vista, che hanno segnato profondamente la concezione che abbiamo di ciò che succede nell’universo… Read More La bellezza del Classico nella Scienza, di Giuseppe Meluccio

“La felicità come antichità del presente”, di Nicola Gardini

C’è una poesia di Pascoli, “La felicità”, contenuta nei Primi poemetti, in cui la felicità è un ideale irraggiungibile. Chi la cerca è come un cavaliere errante, uno di quelli che, nel poema di Ariosto, inseguono Angelica. La perde appena crede di averla trovata. E la ritrova nel momento stesso in cui se ne sente… Read More “La felicità come antichità del presente”, di Nicola Gardini

L’horologium di Plinio il Vecchio a Roma, Piazza San Lorenzo in Lucina, di Valter Lori

Nell’antichità non esisteva l’orologio. Però presso gli antichi, romani e greci, il tempo veniva calcolato in qualche modo ed esisteva il vocabolo “hora”. I Romani contavano le ore a partire dalla “prima ora” che corrispondeva alle nostra ora delle sei. E come misuravano il tempo? Con la meridiana, ma essa era leggibile soltanto con il… Read More L’horologium di Plinio il Vecchio a Roma, Piazza San Lorenzo in Lucina, di Valter Lori

Aldo Manuzio: un breve ricordo, di Lidia Lombardi

Bassiano, provincia di Latina. Un balconcino di ferro battuto, all’angolo di un austero palazzo rinascimentale: da lì si affacciava – ragazzetto –  il dotto e intrepido Aldo Manuzio, il celeberrimo stampatore che ha praticamente inventato il libro come lo intendiamo oggi, e che a Bassiano nacque nel 1449. “… Propter bonorum librorum copiam. Quibus (ut speramus) fugabitur… Read More Aldo Manuzio: un breve ricordo, di Lidia Lombardi