Genera azzurro l’azzurro,
si sfalda e si riforma
nelle sue terse rocce,
si erge in obelischi, scende
nelle sue colate e frane
di buio e trasparenza, migra
nell’azzurro fumigando, azzurro
in azzurro sempre –
sale
su, a volte,
affonda
il desiderio
in quella luminosa carne
di quel nume
di quel caos
ed ecco
gli si apre,
cielo, sì, e gorgo
lo spazio da ogni parte –
ma è lo spazio
quello? O il tempo
prima e dopo il tempo, l’onnipresente?
o l’uno e l’altro o niente di questo…
oscilla e vi si perde,
desiderio d’uomo
lasciato dalla sua storia, oh sola
felicità, s’inebria
egli di quella, non ha sede, non ha memoria…
Mario Luzi
(“Dal grande Codice”)
L’ha ribloggato su "LA MELA ROSSA DIMENTICATA" di Giorgina Busca Gernetti.
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[…] Sorgente: Mario Luzi, “Genera azzurro l’azzurro” […]
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…sublime…la vertigine della Vita, mi ha fatto venire i brividi. Grazie!
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L’ha ribloggato su Paolo Ottaviani's Weblog.
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