Roberto Maggiani: 7 poesie edite (2014)

maggiani

da: “La bellezza non si somma” (Ancona, Italic, 2014)

IN TRENO

Avrò pisciato per almeno un chilometro –
nel buco della tazza
vedevo correre le rotaie.

Dal finestrino scorgevo –
dietro case e alberi in corsa –
una linea blu
simile a un fiume che ingrandisce
fino a sfociare nel mare:
la distesa azzurra
in cui tutto sprofonda –
sono poche le cose
che galleggiano.

*

Il calore percuote i tamburi della terra.
Onde srotolate come tappeti
invitano nella tenda azzurra del cielo.
Una folla invisibile
batte i piedi danzando –
vibra il cosmo.

*

Ognuno è responsabile di se stesso
e del proprio sostare al sole.
La signora ha occhiali neri e labbra vistose
ripassate con un rossetto rosa aranciato. Sorride.
indossa un costume nero tutto d’un pezzo.
si sparge la crema solare sul corpo bianco –
esegue gli stessi movimenti rapidi
di una mosca quando pulisce le ali e la testa.

*

L’argento lunare
si scioglie nell’oceano rumoroso
e sempre affannato.
all’orizzonte le sagome nere
delle Isole Selvagge.

Il vento flette le palme –
prova a sollevare questa parte di mondo.

Trascorso un tempo indefinito –
quasi all’alba – appare Venere –
è come un’esplosione silenziosa di luce.

CADUTA

Sono qui a scrivere di stelle e particelle
di bolle di Big Bang ed espansioni inflazionarie
di ciò che forse è stato o non sarà mai.

Ma poco più in là cado nell’amore:
di questo vorrei parlare
di ciò che non so dire.

STUPORE DI UN MORTO DAVANTI ALLA VITA

Credevo che non avvenisse altro
dopo di me
finisse il mondo
si fermasse – almeno
si congelasse… invece…
invece si rinnova –
continua –
per me irreale.

DIO

Ho imparato a evocarti
dai colori e dalle forme delle cose.

Per riconoscere la tua presenza
mi bastano la soglia di una porta
sempre aperta su un patio
e una tenda
che nella brezza sappia danzare
lentamente.

Sei come un albero
che nella sua totale presenza
si assenta nell’abitudine
dello sguardo.

Io invece sono come il mio gatto
che parla ai corvi lontani:
vedendoli piccoli
vorrebbe farne un boccone –
li prega di scendere
con versi inconsulti
non sapendo della loro grandezza.

Ti cerco instancabilmente
ed è solo per la nostalgia che ho di te
che scrivo poesie.

tramonto 22.jpg

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